This is a book about the too brief life of a poor Italian immigrant... it is the story of his beginnings in Indrodaqua, L'Aquila, Abruzzi, where he was born in 1894, his emigration in 1910 and life in America.
Questo e' un libro della breve vita di un italiano delle povere origini che cerca il riscatto sociale emigrando in America. E' la storia racconta la sua infanzia ad Introdacqua, L'Aquila, Abruzzi, dove è nato nel 1894, il suo viaggio di emigrazione nel 1910 e la sua vita in America.
A fellow villager had found work in America, then sent for other men to join him.
But, little did they realize that in America awaited backbreaking, hard, low paying work.
Their economic condition did not change much, some went home, but Pascal choose to remain.
"There was a lingering suspicion that somewhere in this vast country an opening existed, that somewhere I would strike the light. I could not remain in the darkness perpetually."
In America c’era ad attenderli un compaesano che aveva trovato lavoro per tutti in un cantiere.
Era un lavoro duro e con il passare degli anni la condizione economico-sociale non era cambiata. Furono anni di pesante e pericoloso lavora; ma, D’Angelo invece scelse di rimanere “… da qualche parte in questo grande Paese … da qualche parte avrei trovato la luce: non potevo rimanere nell’oscurità per sempre”.
Between 1872 and 1924 fully one third of the Italian people, mostly from the south, il Mezzogiorno, abandoned their homeland. There were few ways out of the crushing poverty and Italy's poor were chained to a life of subsistence farming.
Tra il 1872 e il 1924 un terzo del popolo italiano, per lo più dal sud, il Mezzogiorno, ha abbandonato la loro pease. Ci sono stati pochi modi fuori dalla schiacciante povertà e in Italia i poveri sono stati incatenati a una vita di agricoltura di sussistenza.
Il Mezzogiorno: Apulia, Abruzzi, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Sardinia, Sicily |
Pascal D'Angelo |
This is a story of an individual immigrant's struggles, but also that of the group as a whole.
Pascal had a burning desire in his heart for a way to express himself, his struggles and his life.
He taught himself English and against all odds he became a published poet and wrote his biography in 1924.
Il giovane sbarca in America col padre, l'impatto è subito durissimo, sconvolgente e drammatico, ma grazie al dono della "scrittura" e della poesia, l'esperienza di Pascal diventa denuncia della società americana del tempo e "documento/testimonianza" dei sogni e delle esperienze vissute sulla pelle dal "popolo" degli emigranti. "
...il cozzare del piccone e il tintinnare del badile, chi lo sente? Solo lo sguardo austero del caposquadra si accorge di me.
Quando scende la notte e il lavoro si ferma, badili e picconi restano muti, e la mia opera è perduta, perduta per sempre. Se però scrivo la mia opera non andrà perduta. Resterà qui, dove oggi potete leggerla, come altri potranno leggerla domani. Invece nessuno, né oggi, né domani leggerà mai quello che ho fatto col badile e col piccone".
Pascal choose to follow his dream of being a poet and writer though he did not see much monetary success for this.
Unfortunately, the years of hard labor, poor living conditions and inadequate food weakened him physically. In 1932 his weak body died after an appendectomy.
Pascal, comunque, vive una vita di privazioni e di angherie subite dai datori di lavoro, ma senza mai perdere l’innato ottimismo ed umorismo. Morì il 1932 in una corsia d’ospedale in seguito ad una appendicectomia e fu sepolto a Brooklyn.
This book meant a lot to me because both of my grandfathers, Orazio from Abruzzi, and Domenico from Calabria left their homelands and families and worked building the railroads in Virginia and Pennsylvania. They lived hard lives, but never gave up.
Questo libro ha significato molto per me, perché entrambi i miei nonni, Orazio del' Abruzzi, e Domenico dalla Calabria, lasciato le loro paese e famiglie e ha lavorato costruire le ferrovie in Virginia e in Pennsylvania. Hanno vissuto una vita difficile, ma non si arrese.
Vi voglio in mondo di bene Nonni..."benedich"
Cara Lorraine,mi hai fatto venire i brividi e le lacrime!!!Mi sono emozionata nel vedere come in fondo al tuo cuore ci sono queste origini italiane.Bel documento che hai di tuo nonno!Ti voglio chiedere,ma il nonno che fa D'angelo di cognome per caso aveva le origini siciliane?Perchè mia nonna che faceva D'angelo era siciliana.Non è che siamo parenti?Sarebbe bello!Un grande abbraccio,Rosetta
ReplyDeleteCiao cara Lorraine, grazie per essere passata nel mio blog. Sei stata molto carina.
ReplyDeleteTi saluto con tanto simpatia e se vorrai ci sentiremo ancora.
Ciao
Elsa
That sounds like a good book. It took heroes like this man to build America and Canada and to make them what they are today. My family immigrated from the USA into Canada back in 1967, no matter how near or far you immigrate, it's never easy.
ReplyDeleteHugs, Cindy
Ciao Lorraine anche a mia figlia a scuola hanno fatto leggere questo libro e a Introdacqua ci sono ben 2 fondazioni Pascal D'angelo.
ReplyDeleteCiao e a presto loredana
Ciao Lorraine,
ReplyDeletemi sono commossa...
...com'era difficile la vita, a quei tempi...
...Dio renderà merito a tutti quelli che hanno sofferto così !!!
Mi unisco a te nel caro ricordo dei tuoi eroici nonni, tesoro !
Un abbraccio*
Maddy
Cara amica mia, quanti sacrifici hanno fatto in quel tempo tantissimi uomini e donne! Hanno lasciato la loro terra e i loro affetti alla ricerca di un futuro migliore! Grazie per questo racconto, i tuoi nonni erano sicuramente persone speciali come te!
ReplyDeleteTi abbraccio forte
Francy
Carissima Rosetta:
ReplyDeleteNo... Il libro parla di Pascal D'Anglelo e le foto sono di quel libro ... Io non sono un D'Angelo... ma, mio zio e' di una famiglia Sciliano... cognome "Celano" , lo conoscuti?
Baci!!!!!!
Lorraine
che belle queste immagini e anche il post merita tantissimo. grazie per avercelo presentato.
ReplyDeletep,s.: parli davvero bene l'italiano, magari io sapessi parlare così l'inglese, ma lo sto studiando sai???
baci baci
mmm.... something is wrong.... most of the comments were lost????
ReplyDeleteLorraine
Ciao cara Lorraine, no non sono siciliana, è un pò lunga la storia: io sono pugliese di Foggia, ma vivo a Monterotondo (Roma), ho una sorella che ha sposato un siracusano e abita a Siracusa. Mia figlia a dicembre si è trasferita a Siracusa dove ha aperto un negozio di hobbistica (pittura country, decoupage, paste modellabili ecc.). E' andata li perchè il suo ragazzo abita li e per ora convivono in attesa del matrimonio.
ReplyDeleteUn bacione
Elsa
Ok, great, now I need to go to traduka...this is how I write Rosetta in Italian! Well, I sure enjoyed your family background from Italy, so nice and look, here you are! Thank you so much for sharing this great story. I also love the poet, I'll check him out. I'm originally from Astoria-Queens, NY! My dad was Spanish and my mom Ecuadorian...you can check one post before the one you saw: My Dear Mama and see her. I married my darling husband 36 years ago in Las Vegas, Nevada, as I was living in LA at the time and since, I lived here in Ecuador, where I've been so happy and blessed with a great fam. When my dad died, my mom came to live here, with me. as I'm the only girl. Thanks for you lovely and sweet comments. I'm your newest follower too! Keep in touch.
ReplyDeleteHugs
FABBY
Ciao Lorraine, è bellissima questa storia, bella perchè vera. Molti italo-americani si riconoscono in queste frasi, in queste parole. Da quello che dici nei tuoi post sento che il legame con l'Italia non ti ha mai abbondonato nonostante tu abbia vissuto sempre in America. Non scusarti per il tuo Italiano poco perfetto, riesci comunque a farti capire benissimo. Sono felice di averti conosciuta, anche se virtualmente... poi chissà cosa ci riserverà la vita domani. Un bacio Anna.
ReplyDeleteAbout 6 posts were lost.... something was wrong with Blogger??
ReplyDeleteAnyway, thank you all for your kind comments.
Quasi 6 "comments" era perduta .. i problemi con "Blogger",
Comunque, vi ringrazio per tutti commenti gentili...
Lorraine
Dearest Lorraine,
ReplyDeleteThis is a very touching story and such a great example for young people to never give up! What a fate for this poor poet who died so young and still he followed his heart and became what he wanted to be; even in a foreign language. It makes me mad when we think about all he hard work of our grandparents and parents, like slaves (yes, in The Netherlands the Catholics were poor people with large families and they had to work for big farmers)and here the black people here whine and claim the right to entitlement for five generations!
Thanks for sharing this.
Love to you and a great weekend,
Mariette